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UPSTAIR

July 23 - October 30 2022

Andrea Bianconi, UPSTAIR
Mostra a cura di: Giuseppe Frangi
Promossa da: Fondazione Coppola in collaborazione con Casa Testori

Fondazione Coppola in collaborazione con Casa Testori presenta “Andrea Bianconi. UPSTAIR”, una mostra a cura di Giuseppe Frangi ospitata presso il Torrione di Vicenza dal 23 luglio al 30 ottobre 2022. Tutto parte da quando, lo scorso anno Andrea Bianconi, si è reso protagonista di una performance seguita e partecipata da centinaia di persone, portando sulle spalle la sua “Millennium Chair”, dalla piazza della Basilica Palladiana sino alla lanterna del Torrione di Vicenza, a 40 metri di altezza. Ora ritorna all’ultimo piano del Torrione proponendo un’installazione di 12 grandi disegni, come sorprendente corollario di quella performance. I 12 disegni, infatti, precedono l’azione di Bianconi, in quanto ne rappresentano il momento genetico in cui l’idea, emblema della “Millennium Chair”, ha preso corpo. Questo riconferma come dal punto di vista dell’artista il disegno sia esperienza imprescindibile, sorgivo di ogni processo creativo. La carta è la vera culla dell’idea e la pratica del disegno il metodo per farla emergere: «luogo cruciale per la produzione del significato», come ha scritto William Kentridge.

Quelli esposti perciò sono molto di più che disegni progettuali: l’ossessività del segno che riempie tutta la superficie, la dilatazione delle dimensioni, il ribaltamento piranesiano delle prospettive rivelano un approccio del tutto performativo da parte di Bianconi. La carta diventa per lui terreno di una vera e propria azione artistica realizzata quasi in trance.

I disegni rappresentano l’antefatto necessario della performance realizzata da Andrea Bianconi, ma nello stesso tempo ne sono la sorprendente continuazione. O meglio, una potente e visionaria superfetazione. Le scale del Torrione sono state il dispositivo chiave della performance del 2021: l’azione ha comportato infatti salita in solitaria, con poltrona sulle spalle, dei 146 gradini, mentre il pubblico all’esterno attendeva l’esito, annunciato tramite l’accensione dei fari posizionati in cima. Ora i disegni si pongono come continuazione di quella salita, su scale che si fanno sempre più erte e impraticabili e di cui, soprattutto, non ci viene mai svelato un approdo. I disegni quindi da una parte intessono un dialogo ancor più intimo con il luogo, individuandone ed esaltandone quella affascinante linea di forza funzionale e anche concettuale rappresentata dalle scale. Dall’altra portano a compimento l’idea di Andrea Bianconi, sottraendola dalla nostra portata e proiettandola in una direzione che travolge lo spazio fisico per irrompere in uno spazio tutto mentale, regno esclusivo dell’artista.

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