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COME COSTRUIRE UNA DIREZIONE

Apr 3-19 2019 Milano Art Week

a cura di Giuseppe Frangi
Casa Circondariale "Francesco Di Cataldo", San Vittore, Milano, Italy

L’arte contemporanea entra in un carcere coinvolgendo un gruppo di detenuti in una performance. È il progetto elaborato Andrea Bianconi che il 3 aprile nel celebre Panopticon da cui si dipartono i sei raggi della struttura penitenziaria milanese, realizzerà una performance pensata in stretta relazione a quel luogo e a chi lo vive. Bianconi allestirà alcune gabbie che scenderanno dall’alto e che verranno posizionate davanti ai cancelli dei sei raggi: le gabbie ovviamente sono un riflesso speculare della condizione carceraria, ma l’azione di Bianconi vuole ribaltarne il segno e dare loro un connotato liberatorio: sono le gabbie dei nostri desideri, le cui porte sono dunque aperte. Il cuore della performance coinvolgerà un gruppo di detenuti che fanno parte del coro della Nave. Con loro Bianconi ingaggerà un motivo incalzante, ossessivo e insieme utopico, ripetendo centinaia di volte le parole “Fantastic Planet” seguendo uno spartito stabilito dall’artista. “Fantastic Planet”, che come l’artista spiega, è fantastico in quanto figlio dell’immaginazione di ciascuno. E l’immaginazione è un fattore intrinsecamente libero, non “carcerabile”.

Se la gabbia è il luogo di un desiderio da liberare, la freccia diventa il simbolo di questo desiderio che prende il volo. Per questo la performance si concluderà con il canto di una filastrocca scritta da Bianconi sul motivo di una popolare canzone per bambini e intitolato proprio La Freccia. Sarà prima l’artista a cantarlo da solo e poi insieme al coro di detenuti. «Sono entusiasta di fare questa esperienza, per l’energia che mi comunica e che spero si comunichi a tutti coloro che ne saranno i protagonisti. Mi piacerebbe che questa performance lasci a tutti l’idea che davanti c’è una prospettiva, un varco attraverso il quale liberare i desideri».

Non a caso alla seconda parte della sua presenza a San Vittore Andrea Bianconi ha voluto dare il titolo quasi programmatico di “Come costruire una direzione”. Si tratta di 25 disegni che resteranno appesi nel lungo corridoio che porta alla rotonda del Panopticon. Il motivo dominante di questi disegni, che resteranno esposti per un mese, è proprio quello della freccia. La freccia nella grammatica di Bianconi è una sorta di felice ossessione, che dà forma all’insopprimibile bisogno di desiderare. La freccia è energia liberante, ma è anche direzione: quindi indica un percorso possibile, che è unico e irripetibile per ciascuno. La freccia è quindi un segno positivo portato dentro un ambiente segnato per sua natura da dinamiche opposte. Ma come spiega Bianconi, «l’arte ha in sé sempre un’apertura al futuro anche quando veicola messaggi drammatici. Per quello che mi concerne, il titolo della mostra dà un’indicazione chiara, che sento istintivamente mia: tendo a guardare al bene e non al male. Per me l’arte è un fatto di coraggio che stimola altro coraggio nelle persone».

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